Zhu Ningzhu
Il giorno dell'"indipendenza"
del Tibet è solo una farsa
Pechino, 11 febbraio (Xinhua) –
Mentre i Tibetani in Cina si godono la festività di "Losar il
Serpente d'acqua", o il capodanno tibetano, alcuni separatisti
promuovono la commemorazione del cosidetto "centenario
dell'indipendenza del Tibet".
La propaganda per le commerazioni
pianificate per la giornata del 13 febbraio è apparsa sui siti di
"Students for a Free Tibet" (un'organizzazione
indipendentista con base a New York), "Il congresso della
Gioventù tibetana" e su social network come Facebook.
Questa ostentazione al giorno d'oggi è
solo una farsa e a posteriori, uno schiaffo in faccia, un'
aggressione straniera alla storia della Cina moderna; compresa quella
del Tibet.
Come prova "concreta" è
stata citata la cosiddetta "Proclamazione d'indipendenza del
Tibet" che, a loro avviso, è stata dichiarata dal 13° Dalai
Lama nel 1913.
Difatti, il documento svelato da
"Students for a Free Tibet" lo scorso maggio era una pura
invenzione, un estratto dal documento originale, che riguardava un
discorso interno sul buddismo, pubblicato sotto forma di lettera nel
1932.
La riproposizione della "proclamazione
d'indipendenza" era soltanto l'imitazione del concetto errato
proposto dall'olandese Michael Walt van Praag, nella sua
pubblicazione del 1987: "Lo status del Tibet".
Nel suo libro, van Praag dice che il
Tibet ottenne l'indipendenza nel 1913, segnata da una dichiarazione
da parte del 13° Dalai Lama.
L'olandese attribuì questa
informazione a Tsepon Wangchuk Deden Shakabpa, un ex aristocratico e
funzionario del vecchio Tibet che pubblicò nel 1967, in inglese, il
testo "Tibet, una storia politica".
Nel suo libro, Shakabpa, che era
sostenitore dell'indipendenza tibetana, disse che il 13° Dalai Lama
descriveva il Tibet come una "piccola, religiosa e indipendente
nazione" in una dichiarazione sul buddismo nel 1913.
Ma i ricercatori di storia moderna e
gli studiosi tibetani affermano che la parola esatta usata in quella
dichiarazione era "regione" ("bodjongs"
in tibetano) anzichè "nazione" o "paese", che
può essere tradotta come "rgylkhab".
Fatti storici avvenuti nel corso dei
secoli passati mostrano le prove contro il mito dell"'indipendenza
del Tibet".
Il Tibet entrò sotto diretto controllo
del governo centrale cinese durante la dinestia Yuan, nel corso del
tredicesimo secolo. Nel 1288, il regime Yuan formalizzò un'agenzia a
livello ministeriale per amministrare l'intera regione tibetana.
Durante la dinastia Qing, tutte le
reincarnazioni del Dalai Lama necessitavano dell'approvazione di
Pechino.
Dopo che fu fondata nel 1911, la
Repubblica di Cina riaffermò l'autorità del governo centrale sul
Tibet nella prima Costituzione della Repubblica.
Il Tibet elesse 20 delegati al
congresso nazionale del 1913.
Nel 1931, 13° Dalai Lama e il 9°
Panchen Lama mandarono entrambi rappresentanti alla conferenza della
direzione nazionale della Repubblica della Cina.
Nel 1940, il governo nazionale istituì
a Lhasa il ramo della Commissione Affari Mongoli e Tibetani.
Il mito dell'"indipendenza"
del Tibet fu solo una fantasia che si è evoluta durante il tardo
diciannovesimo secolo come prodotto dell'invasione imperialista; in
particolare quella degli occupanti britannici.
Nel 1888 e nel 1904 truppe inglesi
hanno invaso due volte il Tibet e subirono la resistenza del popolo
tibetano.
Almeno quattro volte durante il governo
del Kuomintang, i britannici offrirono forniture militari al governo
locale tibetano per istigare rivolte.
I rapprensentanti di Gran Bretagna e
Cina si incontrarono negli anni 1913-1914 per negoziare un trattato
che marcasse le linee di confine tra l'India e i suoi vicini del
nord.
Ma il governo cinese non ha mai
riconosciuto la Convenzione di Simla, che tentava di garantire alla
Cina il controllo secolare sul "Tibet interno", mentre
riconosceva l'autonomia di quello "Esterno" sotto il
governo del Dalai Lama.
Alle spalle dei delegati cinesi, gli
inglesi crearono la famigerata "Linea McMahon" in un
accordo sottobanco col rappresentante tibetano Xazha, che il governo
cinese non accettò mai.
Secondo tale accordo, il Tibet cedeva
90,000 kilometri quadrati di territorio cinese alla Gran Bretagna in
cambio di ulteriori pressioni britanniche sulla Cina per chiedere
l'indipendenza tibetana.
La "Linea McMahon" non fu mai
accettata dal governo cinese. Ma l'intervento stranierò continuò
anche dopo la liberazione del Tibet nel 1951.
Guardando indietro nella storia, è
facile vedere cosa ci sia dietro il mito dell'"indipendenza del
Tibet" e chi si nasconde dietro questa fantasia.
E' pertanto ridicolo che le forze
separatiste straniere mettano in scena tale farsa aspettandosi un
applauso dal pubblico.
Traduzione dall'inglese di Andrea Parti
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